Non è uno zoo ma si possono vedere da vicino - e unico posto in Europa senza una rete di mezzo - gli animali alpini. Dopo la pausa invernale, ha riaperto all'Aprica l'Osservatorio ecofaunistico alpino del Parco delle Orobie valtellinesi, sede di ricerche scientifche e centro di ripopolamento per fauna selvatica, nonché casa di camosci, stambecchi, caprioli, rapaci, cince, scoiattoli e l'orso bruno Orfeo. "Si tratta di animali selvatici, alcuni si sono feriti ma una volta riabilitati saranno rilasciati, così come i piccoli che vengono alla luce" spiega Bernardo Pedroni, biologo e direttore del centro. Fra gli animali presenti, i più rari da vedere sono l'orso bruno e il gallo cedrone. "L'orso Orfeo, il cui nome è l'acronimo dell'Osservatorio eco-faunistico, ha 26 anni, pesa circa 250 chilogrammi ed è alto circa due metri e mezzo - prosegue Pedroni - è prevalentemente vegetariano e, dopo aver sonnecchiato da novembre fno a metà marzo, ora mangia circa 100 mele al giorno, con carote e fnocchi. Una volta alla settimana venti trote e un'altra ancora circa 15 chilogrammi di polpa di manzo". Per conoscere Orfeo e i suoi amici si può prenotare una visita guidata: "La visita si effettua solo al mattino e a un orario sempre uguale, ma ogni volta è sempre una sorpresa: gli animali arrivano all'improvviso e i visitatori possono fotografarli". La visita consiste in una passeggiata in discesa dai 1700 metri di altitudine (accesso con impianto di risalita Palabione) ai 1200 metri dell'Aprica, attraverso un'area di oltre 25 ettari all'interno della quale si snoda l'itinerario didattico-naturalistico. PRENOTAZIONI tel. 0342 746113, info@ apricaonline.com; ingresso con visita guidata e risalita in funivia: 15 euro adulti, 13 euro fno a 12 anni, gratis sotto ai 5 anni
LAURA BELLOMI